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eBook Gratuito, Voce AI, AudioBook: XII conti pomiglianesi di Vittorio Imbriani

AI Voice AudioBook: XII conti pomiglianesi di Vittorio Imbriani

AudioBook: XII conti pomiglianesi di Vittorio Imbriani

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Giuseppe 'a Veretà

Pomigliano d'Arco

In un villaggio, non lontano da Napoli, chiamato Pomigliano d'Arco, viveva un uomo semplice e onesto, calzolaio di professione, di nome Giuseppe. Era conosciuto in tutto il villaggio per la sua incrollabile onestà, tanto da essere affettuosamente chiamato "Giuseppe 'a Veretà" – Giuseppe la Verità.

Giuseppe era un uomo laborioso, sempre corretto nei suoi affari e mai ricorso all'inganno. Credeva che la verità e l'integrità fossero le pietre angolari di una vita buona, e viveva secondo questo principio ogni giorno. La sua piccola bottega era un luogo in cui gli abitanti del villaggio si sentivano a proprio agio, sapendo che avrebbero ricevuto non solo una buona fattura, ma anche consigli onesti e prezzi equi.

Un giorno, un ricco mercante di Napoli visitò Pomigliano d'Arco. Aveva sentito parlare dell'onestà di Giuseppe e decise di metterlo alla prova. Il mercante, vestito con abiti eleganti e portando una borsa d'oro, entrò nella bottega di Giuseppe.

"Buon giorno, calzolaio," disse il mercante, con voce liscia e calcolata. "Ho una commissione speciale per te. Ho bisogno di un paio di stivali, i migliori che tu possa fare, per un'occasione speciale. E mi servono entro domani sera."

Giuseppe alzò lo sguardo, la fronte leggermente corrugata. "Entro domani sera, signore? È un tempo molto breve per un paio di stivali così belli. Avrei bisogno di almeno tre giorni."

Il mercante sorrise, con un lampo negli occhi. "Ah, ma questi non sono stivali ordinari. Sono disposto a pagare generosamente per la tua velocità e abilità. Ecco," disse, aprendo la sua borsa e rivelando una pila di monete d'oro, "un acconto significativo. E se riesci a finire entro domani, ti raddoppierò il prezzo usuale."

Gli occhi di Giuseppe si spalancarono alla vista dell'oro, ma scosse rapidamente la testa. "Signore, apprezzo la sua generosità, ma la mia parola è il mio pegno. Non posso promettere ciò che non posso mantenere. È meglio per me deluderla con la verità che ingannarla con una bugia. Le farò gli stivali migliori che posso, ma ci vorranno tre giorni."

Il mercante rimase sbalordito. Si aspettava che Giuseppe fosse tentato dall'oro, che promettesse l'impossibile e poi forse cercasse di tagliare gli angoli. Ma il rifiuto di Giuseppe era genuino, il suo impegno verso la parola assoluto.

"Sei davvero Giuseppe 'a Veretà," disse il mercante, con un accenno di ammirazione nella voce. Chiuse la sua borsa d'oro. "Molto bene. Tre giorni sia. Ma devo avvertirti, questi stivali sono per un incontro molto importante. Se non saranno pronti, le conseguenze potrebbero essere gravi."

Giuseppe annuì con calma. "Capisco, signore. Farò del mio meglio. Ma il mio meglio sarà un lavoro onesto, e questo richiede tempo."

Il mercante se ne andò, riflettendo sull'integrità di Giuseppe. Aveva incontrato molte persone nei suoi affari, ma poche con una bussola morale così forte.

I tre giorni successivi, Giuseppe lavorò instancabilmente. Scelse la pelle migliore, cucì meticolosamente ogni cucitura e lucidò gli stivali fino a farli brillare. Non prese scorciatoie, assicurandosi che ogni dettaglio fosse perfetto.

Il terzo giorno, come promesso, Giuseppe presentò gli stivali al mercante. Erano davvero magnifici, una testimonianza della sua abilità e dedizione.

Il mercante li ispezionò attentamente, i suoi occhi non persero alcun dettaglio. Li provò e calzavano perfettamente. Un sorriso soddisfatto si diffuse sul suo volto.

"Giuseppe 'a Veretà," disse il mercante, tirando fuori una borsa di monete. "Hai superato le mie aspettative. Hai dimostrato che il vero valore non risiede solo nell'abilità, ma nell'onestà. Ecco il tuo compenso, come concordato. E prendi questo come segno del mio rispetto." Consegnò a Giuseppe un'altra borsa d'oro.

Giuseppe, sebbene grato, fu sorpreso. "Signore, questo è più di quanto avevamo concordato."

"È un piccolo prezzo da pagare per una tale integrità," rispose il mercante. "Tienilo. E sappi che la tua reputazione di verità è ben guadagnata."

Da quel giorno in poi, la fama di Giuseppe crebbe ancora di più. Continuò a vivere la sua vita con onestà e dignità, un faro di verità nel suo villaggio, dimostrando che l'integrità, sebbene a volte costosa nel breve termine, porta sempre le sue ricche ricompense.

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