eBook gratuito, Voce AI, Audiolibro: La Vita Italiana nel Settecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1895 di Vari

Audiolibro: La Vita Italiana nel Settecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1895 di Vari
0:00 / Unknown
Loading QR code...
Puoi ascoltare il contenuto completo di La Vita Italiana nel Settecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1895 di Vari nella nostra app Audiolibro Voce AI su iOS e Android. Puoi clonare qualsiasi voce e creare i tuoi audiolibri da eBook o siti web. Scarica ora dall'App Store mobile.
Ascolta l'Audiolibro: La Vita Italiana nel Settecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1895 di Vari
LA VITA ITALIANA NEL SETTECENTO
Conferenze tenute a Firenze nel 1895
DA ACQUISGRANA A CAMPOFORMIO (1748-1797)
CONFERENZA DI ROMUALDO BONFADINI.
Uno dei fenomeni che colpiscono maggiormente i lettori di storia — quando riflettono — sta nella costante accelerazione degli svolgimenti sintetici d'ogni natura, a misura che ci allontaniamo dalle epoche primigenie; sta nella sempre maggior brevità di quei periodi ricostruttori o elaboratori di cose nuove, che un tempo duravano più secoli e suggerivano al poeta latino il pensoso: mortalis ævi spatium....
Chiamatelo, secondo le leggi morali, progresso; chiamatelo, secondo le leggi statiche, moto uniformemente accelerato; certo è che quelle mutazioni generali di pensieri, di abitudini, di legislazioni, di vita civile, a cui nell'evo antico appena bastavano dieci generazioni d'uomini, si sono compiute più tardi nello spazio di un secolo, e, venendo più presso a noi, in cinquant'anni od in trenta.
Uomini ed eventi esercitavano, nelle prime epoche dell'umanità, un'azione così passeggiera e così lenta che quasi non s'avvertiva. Le grandi monarchie orientali impiegarono più di un millennio e mezzo a sorgere, a brillare, a distruggersi, senza che il mondo antico apparisse, dopo così grandi catastrofi, notevolmente mutato. Roma era vecchia di oltre cinque secoli, quando cominciò a far avvertire la sua presenza fuori de' suoi confini. Sesostri, Ciro, Cambise, Alessandro il Macedone, malgrado il loro genio e le loro conquiste, non lasciarono negli ordinamenti del mondo maggior traccia di quella che lascia una frana di monte, rotolatasi nell'Oceano. L'umanità doveva giungere fino al Pescatore di Galilea, per sentirsi tratta a mutare in sè e di sè tanta parte di pensieri e di scopi. Eppure ci vollero quasi mille anni perchè il Cristianesimo vincesse, soltanto in Europa, tutti gli antichi Iddii. E i quattrocento anni dell'Impero romano occidentale dimostrano che, dopo la scossa data alle vecchie compagini sociali da Cesare e da Augusto, il mondo s'era ricantucciato nella schiavitù nuova e non accennava a riscuotersi più.
Colla discesa dei barbari nell'Europa, divenuta ormai l'unico fattore di trasformazioni sociali, la storia comincia a pigliare avviamenti più rapidi. Attila rinnova il mondo colla forza, Giustiniano col diritto. Nel medio evo, i periodi elaboratori diventano anche più frequenti e più intensi. Carlo Magno, gli Ottoni, la casa di Svevia danno gli ultimi colpi alla marmorea e millenaria tradizione romana. Da un secolo all'altro, le condizioni della società umana cominciano ad assumere aspetti diversi; ora sotto l'influenza delle Crociate, ora sotto quella del risveglio artistico e letterario, ora sotto gli influssi economici allargatisi per la scoperta d'America. Le plebi cominciano a rialzarsi; l'aristocrazia da feudale diventa cittadina; le necessità dei commerci danno varietà alle legislazioni civili; gli Stati si costituiscono; sorgono le questioni nuove dell'equilibrio politico.
È così che, avvicinandosi ai tempi nostri, la mutazione organica delle cose appare più evidente e quasi continua; sicchè, mentre nel tempo antico un uomo di pensiero doveva spingere lo sguardo a due o tre secoli addietro per cogliere i sintomi di un movimento nella compagine umana, potè più tardi limitarsi ad esaminare il corso della propria vita, per trovarvi elementi di novità intellettuali, politiche, sociali, talvolta tanto più meravigliose nell'ultimo effetto loro quanto meno s'era avvertito il loro sorgere e il loro concatenarsi.
Uno di questi periodi storici, a rapide evoluzioni e a multiformi sorprese, ci presenta la seconda metà del secolo decimottavo, al quale finalmente sono giunte queste conferenze sulla vita italiana, dopo avere cominciato a frugare per entro i secoli oscuri e dopo avere illustrato i secoli gloriosi.
Uscivamo da un lunghissimo periodo di decadenza intellettuale e morale. Da dugent'anni avevamo perduto ogni elaterio di vita pubblica, ogni diritto ed ogni virtù d'iniziativa paesana. In un secolo e mezzo, soltanto il Galileo ci aveva dato l'orgoglio dell'antica grandezza intellettuale italiana. Ma, letterariamente, eravamo passati dall'Ariosto e dal Machiavelli a Gregorio Leti e al cavalier Marino; artisticamente, imbrattavamo di calce gli affreschi dei quattrocentisti, per ridipingere su quelle preziose pareti le fiamme dei dannati o le colossali effigie di San Cristoforo; giuridicamente, eravamo ritornati alle più fitte ignoranze del medio evo, mediante i grotteschi processi contro le streghe e contro gli untori. Politicamente poi, nulla era più tristo e più umiliante dei vari regimi italici; ballottato tra Francesi, Spagnoli, Tedeschi, l'elemento indigeno s'era piegato a tutte le tirannie, a tutte le pompe di quei governi violenti o ridicoli. I pochi principi di famiglie nazionali, come i Medici e i Gonzaga, s'affondavano nel lezzo dei cattivi costumi. Nessuna resistenza di moltitudini, nessuna protesta di pensatori fermava i governanti sullo sdrucciolo delle prepotenze e delle pazzie. Nobili e popolani s'erano acconciati a servitù, e l'uniforme gallonato d'un cortigiano spagnolo o francese trovava curve le schiene e verbosa l'ammirazione degli eredi di Piero Capponi e di Gerolamo Morone.
Questo insieme di ordinamenti politici e di fenomeni sociali sembrava assodato e ribadito nel 1748 dalla pace di Acquisgrana; che, sostituendo l'Austria alla Spagna nella preponderanza sull'Alta Italia, ed aggiungendo al Borbone di Napoli un Borbone di Parma, otteneva l'intento di stringere il nostro paese fra le due famiglie dinastiche ritenute più ostili ad ogni allargarsi di attività nazionali.
Or bene, un uomo che fosse nato, p
You can download, read online, find more details of this full eBook La Vita Italiana nel Settecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1895 di Vari from
E convertilo in Audiolibro con qualsiasi voce ti piaccia nella nostra app Audiolibro Voce AI.
Loading QR code...