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Free eBook, AI Voice, AudioBook: Storia degli Italiani, vol. 02 (di 15) by Cesare Cantù

AI Voice AudioBook: Storia degli Italiani, vol. 02 (di 15) by Cesare Cantù

AudioBook: Storia degli Italiani, vol. 02 (di 15) by Cesare Cantù

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STORIA DEGLI ITALIANI

PER CESARE CANTÙ

EDIZIONE POPOLARE

RIVEDUTA DALL'AUTORE E PORTATA FINO AGLI ULTIMI EVENTI

TOMO II.

CAPITOLO XIX.

Gli schiavi. — Guerre civili.

Se la giustizia non è una legge eterna, ma deriva da patti sociali e da decreti, non può concernere se non coloro che stipularono; lo straniero sarà un nemico, e ciascuno potrà ucciderlo a voglia; i vinti si manderanno per le spade, se pure non si trovi più utile il servarli (servi) pei proprj bisogni, e perchè facciano tutto ciò che al vincitore talenti. Così logicamente veniva stabilita la maggiore delle iniquità, e l'ulcera delle società antiche.

Gli schiavi, come in tutta l'Asia, l'Egitto, la Grecia, così in Roma abbondavano; e conforme alla giustizia suddetta, Dionigi d'Alicarnasso, parlando di Servio Tullio, trova che i Romani acquistavano i servi con mezzi legittimissimi, giacchè o li compravano all'incanto, o li riceveano col bottino, od ottenevano dal generale di serbar quelli ch'essi aveano presi in guerra, o li compravano da chi gli avea avuti per le vie predette. Oltre gli acquistati in guerra, alcuni eransi venduti da se stessi per vizio, o dai creditori, o dalla legge (servi pœnæ); altri erano nati in casa (vernæ); altri raccolti bambini nelle esposizioni, comunissime allora quando ogni padre poteva ricusare di levar di terra il figlio natogli. Estese le conquiste, si portarono schiave a Roma anche persone nobili ed istruite, principalmente dalla Magna Grecia e dalla Sicilia: crebbero poi a migliaja nelle guerre con Cartagine, col'Illiria, colle Gallie. Del farne nascere in casa poco s'avea cura, credendosi questi men robusti, e parendo gittato il tempo in cui si deve lasciar inoperosa la madre, e nutrire il bambino senza frutto.

Lo schiavo non è persona, ma cosa: perciò non ha rappresentanza nel consorzio civile, non può deporre in testimonio, non citare in tribunale, non aver nozze legittime nè figli proprj, non testare; natural suo erede è il padrone, che subentra ad esso negli altrui testamenti. Il proprietario solo potea chieder ragione d'un insulto fatto a' suoi schiavi, e contro lui dirigevasi l'azione per colpe di questi. Poteva il dominio d'uno schiavo appartenere ad uno, ad un altro l'usufrutto; e il padrone a sua voglia batterlo, crocifiggerlo, affamarlo, far ogni infamia del corpo di esso. La legge calcola con ispietata precisione i compensi per la sua perdita o pel deterioramento: — Chi senza diritto uccida uomo o quadrupede domestico appartenenti ad altri, paghi al padrone il valore massimo che questo oggetto ha da un anno. Non si deve solamente tener conto del valer corporale, ma anche se la perdita dello schiavo cagioni al padrone un danno maggiore del valor proprio dello schiavo. Se il mio schiavo fu istituito erede, e fu ucciso prima che per ordine mio accettasse l'eredità, bisogna, oltre il prezzo, pagarmi l'ammontare dell'eredità perduta. Se di due gemelli, o di due commedianti, o di due musici fu ucciso l'uno, deesi valutare e il prezzo del morto e lo scapito che la uccisione di lui portò nel valore del sopravivente, come se s'uccida una mula d'una coppia, o un cavallo di una quadriga. Quello cui fu ucciso lo schiavo, può scegliere fra il procedere in via criminale, o il ripetere un'indennità in forza della legge Aquilia. Eccovi un'altra contraddizione di quella sapienza legale: comprendere nel diritto di natura le bestie, mentre negava la personalità agli schiavi.

Erano questi addotti sul mercato da pirati o da speculatori, che li disponeano in una trabacca (catasta) a varj scompartimenti simili a gabbie, ignudi, colle mani avvinte e in fronte un cartello, portante le loro buone e ree qualità. Entro gallerie interne si esibivano i prescelti. I forestieri, di cui non si poteva garantire la docilità, presentavansi con piedi e mani legate e col pileo in capo. Il compratore espone al negoziante: — Mi fa bisogno d'un mugnajo, di un torcoliero, d'un segretario per lo scrittojo, d'una donna pel letto, di un cane per la porta, d'un pedagogo per mio figlio»: guarda, palpa, esamina la forza e l'intelligenza: il venditore è obbligato dichiarare le malattie e i difetti, se riottoso, se solito a fuggire o andar girellone. Più tardi fu stabilita una tariffa secondo l'età e la professione; sessanta soldi d'oro per un medico, cinquanta per uno scrivano, trenta per un eunuco minore dei dieci anni, cinquanta se maggiore. Cittadini di gran virtù speculavano sull'educarli; Catone li comprava meschini ed ignoranti, poi fatti robusti e destri li rivendeva: Pomponio Attico ne formava letterati.

Alcuni erano schiavi pubblici, per lo più fatti in guerra e che appartenevano allo Stato o alla città, con annuo assegno perchè attendessero ai pubblici lavori, ai bagni, agli acquedotti, alle miniere; oppure servissero i generali e i magistrati anche per corrieri, carcerieri, manigoldi. A peggior condizione trovavansi gli schiavi privati, i quali nelle case esercitavano ogni ministero; essi agricoli, essi mandriani, essi pastori, essi canovaj, cuochi, spenditori, barbieri, bagnajuoli, sarti, calzolaj, cacciatori, giardinieri, funamboli, commedianti, architetti, pittori, ragionieri, medici, veterinarj, tutto. Uno si teneva legato alla porta acciocchè, fui per dire, abbajasse al venire di qualche forestiero; altri dovevano gridare le ore, umani oriuoli; altri macinavano, e un gran disco attorno al collo gl'impediva di recarsi alla bocca qualche pugno di grano; quali correano avanti il padrone per istrada a fargli dare il passo; quali annunziavano le visite; questi, ai piedi del padrone, tergevano dai tappeti orientali le sordide traccie dell'intemperanza di esso; quelli servivano da sonatori, da impudichi, da buffoni, al qual uopo alcuni sin da fanciulli erano stretti con cinghie e serrati in astucci per modo che non potessero svilupparsi. Giulia d'Augusto aveva un nanerottolo ed una schiava non più alti di due piedi. Pregiatissimi erano pure gli ermafroditi, talora artifiziali. Seneca ci addita torme di ragazzi che, all'uscire dai banchetti, nelle camere aspettavano oltraggi alla natura. Legioni intere di corrotti, provenienti principalmente dall'Asia

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